Lo sport, in generale, è sinonimo di leggerezza, cura, passione e gioco. Unico motivo di divisione può essere il pacifico tifo per la squadra del cuore.
L’emergenza Covid19 ha generato una serie di micro conflitti anche in questo campo… si pensi, ad esempio, a tutti quei contratti attivati dai clienti delle palestre, prima dell’emergenza mondiale.
In più, da quando le misure di contenimento sono state allentate, gli interrogativi delle persone sul punto sono aumentati.
Vediamo insieme alcune delle domande più frequenti, cercando di dare, ove possibile, una risposta tecnico-scientifica.
Fulvia domanda:
“Dopo tanti mesi sono ritornata in palestra, nel mio centro wellness preferito con possibilità di accesso ad un fantastico bagno turco. Devo dire la verità io mi sono iscritta solamente per usufruire della spa.
Dopo tutto quello che è successo, ascoltando i programmi televisivi e leggendo i post su facebook ho deciso di non tornare più al centro, anche dopo il lockdown. Ho molta paura, forse sono ipocondriaca. Ma penso sia un sentimento comune e normale in questi tempi difficili. Così, agli inizi di giugno, facendomi un po’ di coraggio, ho comunicato la decisione di abbandonare il centro a uno dei responsabili. Mi è stato detto che è una mia libera scelta, per questo devo continuare a pagare. Sono tornata a casa inferocita. Ma davvero è legittima la richiesta della palestra di continuare a pretendere un pagamento?”
Risposta Camera di Mediazione Nazionale
La chiusura delle Palestre imposta dal Governo Italiano è scaturita da “FORZA MAGGIORE”. Il contratto è valido poiché in questo caso, non possono essere imputate al titolare della Palestra le responsabilità dell’impossibilità di erogare la prestazione sportiva durante la chiusura imposta.
Giovanni, invece, chiede:
“Finalmente le palestre hanno riaperto! Non vedevo l’ora! Ci tengo molto al mio aspetto fisico.
In questi mesi ho scoperto una nuova struttura molto più attrezzata di quella dove sono iscritto. Molti miei amici frequentano lì e mi hanno confidato che sono molto precisi in termini di sanificazione. Se dovessi decidere di cambiare che fine farebbe il mio abbonamento?“
Risposta Camera di Mediazione Nazionale
Le norme vigenti per le Palestre che riaprono dopo il Lockdown, NON PREVEDONO ALCUN RIMBORSO della quota parte dell’abbonamento.
Tali norme pongono a carico del titolare della Palestra l’obbligo di risarcire una quota, solo nel caso in cui possa essergli addebitata la mancata prestazione, per cause a lui direttamente imputabili.
Un altro cliente, Massimo, fa questa ulteriore riflessione:
“Nel caso in cui decidessi di fare all’aperto attività sportiva, ora come ora, non potendomi più appellare alla c.d. “impossibilità sopravvenuta”, quali benefici posso ottenere continuando a versare le mensilità della palestra, pur non usufruendo del servizio? Posso ancora ottenere un rimborso per i mesi di chiusura? “
Risposta Camera di Mediazione Nazionale
Il rimborso non è previsto. Tuttavia molte Palestre, successivamente alla riapertura autorizzata sin dal giorno 25.5.2020, sebbene abbiano dovuto adeguare l’intera struttura alle regole della Fase2 a costi ingenti e gravosi, grazie al confronto mediato hanno trovato soluzioni alternative.
Dall’altro lato non mancano le domande e i dubbi dei fornitori di servizi. Ci sono decine di migliaia di persone che lavorano nello sport dilettantistico che non sono rientrate nelle misure INPS di sostegno. Questa categoria di lavoratori, seppur abbia ricevuto l’indennità, deve essere sostenuta, tutelata e rispettata al pari di altri professionisti.
Le misure anti – Covid, hanno impennato i costi di queste strutture sportive.
Il Signor Ferrari, titolare e personal trainer di un piccolo centro fitness in Emilia Romagna, chiede:
“Comprendo le difficoltà economiche dei miei clienti. Anch’io ne ho avute e tuttora le sto subendo…
Come posso continuare a fidelizzare la clientela, quali soluzioni posso adottare per non perdere i miei clienti, senza il rischio di non essere pagato per il servizio che offro?“
Risposta Camera di Mediazione Nazionale
OFFRENDO ai propri Associati/Clienti, eventi o sedute conoscitive ma soprattutto fornendo loro soluzioni che contemperino sia il rischio di impresa della Palestra sia la sospensione del servizio a favore del cliente. Comunicare per Mediare è sempre la soluzione.
Roberto, responsabile di un club esclusivo sulla costa adriatica, ci confida quanto segue:
“Vorrei poter continuare ad avere un buon rapporto con gli iscritti del mio centro. Col tempo sono nate delle belle amicizie. Con qualcuno di loro mi organizzo per andare a fare dei viaggi all’estero o qualche serata in pizzeria. Mi vergogno ad insistere per ottenere i soldi che mi spettano di diritto. Ho la legge dalla mia parte, ma preferirei non trascinarli in Tribunale… sono delle brave persone, anche se teste calde! Vorrei poter venir loro incontro, ma se lo faccio con uno, lo devo fare poi con tutti. Cosa mi consigliate? Come mi devo comportare?“
Risposta Camera di Mediazione Nazionale
Molte Palestre con l’intervento dell’Organismo e dei Suoi mediatori hanno saputo accontentare i propri Associati/Clienti uscendo reciprocamente soddisfatti e nella più completa riservatezza.
La mediazione? Cosa sarebbe? In questo caso particolare cosa potrei ottenere? E i miei clienti?
La mediazione civile e commerciale è un rimedio alternativo a quello giudiziario finalizzato alla ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia vertente su diritti civili disponibili.
La celerità del procedimento nonchè la competenza e professionalità del mediatore, imparziale ed indipendente, rappresentano dei deterrenti necessari per la possibile soddisfazione degli interessi reali delle parti, interessi che molte volte anche una sentenza favorevole non soddisfa la parte vincitrice.
È come se andassi davanti a un Giudice? Cosa cambia?
Difatti il mediatore non prende decisioni sulla controversia, non è arbitro o giudice. Interviene unicamente per riparare il GUASTO COMUNICATIVO, restituendo alle parti la responsabilità della gestione del conflitto.
A chi mi posso rivolgere per tentare questa strada?
La Camera di mediazione nazionale SEDE DI MODENA è a Vostra disposizione per un preliminare parere orale e un preventivo di spesa certo, senza sorprese.